Il diario di Marzia

E oggi, lascio la parola alla mia migliore amica, troverete concetti che io ho espresso ieri senza dirle niente e lei nel mentre ne ha creata uno che io pubblico oggi, é bellissimo trovare persone che anche a distanza le puoi sentire comunque le tue anime affini. Tanto, tanto affetto a lei e un saluto a voi.. Buona lettura! 

I giorni di quarantena forzata passano lentamente, e più cerco di trovare un senso positivo a questa reclusione, più mi sembra di avere a che fare con una missione impossibile.
Forse l’unico senso positivo di questa situazione è la realizzazione e la consapevolezza di quel sentimento di mancanza nei confronti di certe persone e certe cose, che così raramente provo.
Stare da soli in un guscio ti dà spazio per riflettere sulla solitudine che si sta vivendo, e ti dà lo stimolo di porti una grande, immensa domanda: chi vorrei qui con me in questo momento?
Sì, perché onestamente credo che tutti, ma davvero tutti, nessuno escluso, in questa situazione vorremmo avere una persona al nostro fianco, una su tutte.
In questo momento così delicato e strano, a cui nessuno di noi è abituato, vorremmo dividere il tempo con chi veramente potrebbe capirci, in silenzio, senza pretese e solo con l’ausilio della complicità.
Certe mancanze si fanno sentire come macigni pesantissimi e magari anche inaspettati sul cuore, o accanto al letto, della serie: fammi allungare la mano, fammi sentire che ci sei, per poi realizzare l’esatto contrario.
E non è detto che a mancare debba necessariamente essere il fidanzato o la fidanzata (per chi ce l’ha): può essere anche un amico, una confidente, una persona che mai avresti pensato potesse mancarti e di cui mai avresti pensato di sentirne la necessità in un momento del genere.
Sarebbe fighissimo se si potesse usare il teletrasporto e raggiungere chi vogliamo.
Davvero, una figata incredibile che ci farebbe rischiare di prenderci il virus, di farci multare dal fato, e chi più ne ha più ne metta.
Il fatto che non ci si possa raggiungere fisicamente, non esclude il fatto che ci si possa raggiungere col pensiero, con le parole: pensarci fortissimo, soprattutto, perché certi pensieri seguono un flow naturale che le persone affini riescono a percepire, in qualche bizzarro modo che non si potrà mai comprendere.
Ci si può pensare forte, ci si deve pensare forte, ma così forte che i pensieri fanno il rumore di un mitra in piena azione.
In questo momento di silenzio, destinato a durare chissà ancora quanto, l’unico rumore di cui ci possiamo avvalere è quello dei sentimenti: oltre il pensiero, affacciatevi a quelle c***o di finestre, guardate le stelle e gridate alla luna quanto avete voglia di essere vivi, di ritornare a vivere, di ritornare ad amare la libertà, prima amante di tutti noi che in questo momento ci sta mancando in un modo terribile.
Quando tutto questo sarà finito, forse, avremmo imparato una sola grande lezione: non dobbiamo mai dare per scontati i sentimenti.
Abbiamo un’indefinita quarantena per esercitarci per bene e poter passare l’esame a pieni voti.
Marzia

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